Viviamo un momento storico in cui ogni cosa viene concepita alla massima velocità; Internet e la velocità di trasmissione dei dati del proprio smartphone ne sono l'esempio più immediato.
Di fatto l'ottenimento dei risultati e la realizzazione dei desideri nel modo più rapido possibile, tolgono al pensiero la possibilità di vivere la FRUSTRAZIONE, ossia l'effetto di quella sensazione di mancanza di quello che in quel dato momento ci serve.
Ad occhio e croce, evitare la frustrazione quindi sembrerebbe qualcosa di positivo; in realtà questo sentire toglie molto spazio al Pensiero e ancor di più alla Fantasia, rendendone la funzione estremamente essenziale. Questo vuol dire che si diventa sempre meno capaci di produrre una riflessione che non vada necessariamente nella direzione dell'allontanamento del Dolore più prossimo, e l'unico scopo dell'Io è quello di non vivere l'angoscia che deriva dalla frustrazione, ancor prima del cercare di vivere il Piacere delle cose.
Questo spazio è legato idealmente all'omonimo libro di Cesare Musatti. In esso, attraverso una serie di aneddoti, l'autore racconta sé stesso nel suo lavoro di psicoanalista in un modo piacevole e accessibile a tutti. Vorrei poter parlare qui, allo stesso modo, di Psicologia e Psicoanalisi, affinché si eviti di cadere in falsi luoghi comuni.
venerdì 9 marzo 2018
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