mercoledì 6 aprile 2011

La durata di un'analisi

Diventa sempre più difficile far passare il significato di analisi alle persone.
La velocità che ci serve per vivere non è la stessa che poteva esserci qualche decennio fa.
Tutto ha un significato affiancato al concetto di velocità; dalla propria automobile, a Internet al modo in cui ci si propone nel mondo del lavoro e perfino, a volte, nella conquista della propria tranquillità affettiva.


L'analisi per definizione sta all'opposto della sintesi. Questo vuol dire che per fare una sintesi ci si impegna perché ciò avvenga nei tempi e nei modi più ristretti possibile, mentre, per fare un'analisi, più tempo e maggiore è l'attenzione che ci si mette e meglio viene!
Molte persone si spaventano, nel momento in cui si propone loro di fare una psicoanalisi e restano pietrificate nello sguardo e nel pensiero, se non per poca conoscenza della questione, per quello che può comportare da un punto di vista economico (si parla di economia di tempo ovviamente!).


Vorrei poter rassicurare chiunque si imbatta in una simile situazione, che l'analisi ha un inizio e una fine, ma ha bisogno necessariamente di tempi che non sono troppo brevi né calcolabili. Questo perché è facile immaginare a come si è ora, diciamo all'età di 40 anni ad esempio, ma non è altrettanto facile poter pensare che quei 40 anni di vita abbiano contribuito, con un susseguirsi di esperienze quotidiane, a renderci tali come siamo.
L'analisi, nei suoi tempi dà un'esperienza unica alla persona, attraverso un'unica relazione, quella con il proprio analista, che "incarna" e "rivisita" il senso di tutte le altre relazioni ed esperienze fondamentali della propria vita. Per questo i tempi sono sempre più lunghi di quanto ci si aspetti!


Se si volesse fare una media sulla durata di un percorso analitico (e me ne guardo dal sottoscrivere tale affermazione con troppa sicurezza!), la si potrebbe inquadrare tra i 6 e i 10 anni, mese più mese meno ...
Ma questo servirebbe a poco se non a creare delle false aspettative e a condizionarle con inevitabile perdita di tempo. Il mio dato ha per questo più un valore di cronaca che di regola.
Alla base del discorso credo che sia fondamentale ricordare che ognuno di noi ha i suoi tempi e i propri criteri di velocità.

Dubbi

Nell’antica Grecia, la sospensione del giudizio, davanti al dato empirico, era definita Epoché (ἐποχή). Non dare per scontato ciò che sem...